SAMADHI

Samadhi invita lo spettatore a un’esperienza sensoriale e introspettiva attraverso l’antica tecnica dell’encausto. La superficie, riccamente materica e attraversata da tonalità di viola, suggerisce un paesaggio interiore — uno spazio intangibile in cui la coscienza si dissolve nel silenzio. L’interazione tra colore e texture crea un’atmosfera contemplativa, evocando la quiete e la profondità associate allo stato meditativo da cui l’opera prende il nome.

“Samadhi”, termine sanscrito, indica il più alto stato di assorbimento meditativo, in cui non esiste più distinzione tra osservatore e oggetto osservato. In quest’opera, i contrasti sottili tra luce e ombra, tra densità e trasparenza, invitano a uno sguardo prolungato — quasi ipnotico — che va oltre il visibile per trasformarsi in esperienza spirituale.

Più che una semplice esplorazione estetica, Samadhi si configura come un portale simbolico verso l’immobilità interiore. L’encausto, materia rituale e senza tempo, diventa veicolo d’introspezione, trasformando quest’opera in una vera e propria meditazione visiva.